Planimetria Antica
Planimetria Antica del Comune di Genola
Nella prima metà del XIII secolo sorsero forti contrasti fra i Comuni di Savigliano e di Fossano per il controllo del territorio di Genola, che, da tempo immemorabile, figurava posto sotto la giurisdizione del primo. Per dirimerli i sindaci delle due città si affidarono a un collegio arbitrale, che, con sentenza del 16 marzo 1258, assegnò i tre quinti del territorio di Genola a Savigliano e i due quinti a Fossano. Seguirono lunghe e laboriose trattative per fissare i criteri da seguire per la divisione, non basati sulla superficie, ma sul numero degli abitanti e sul reddito dei terreni. Testimonia ciò il fatto che a Savigliano vennero attribuiti settantacinque nuclei di famiglie proprietarie di beni immobili e a Fossano cinquanta. A quest’ultima città furono assegnate le paludose località di San Clerico, del Vernetto, di Brantonio e di Santa Maria, mentre a Savigliano toccarono le grandi estensioni di terreno, all’epoca già coltivate in modo intensivo, a nord dell’abitato di Genola. L’accordo fu sancito con atto sottoscritto il 10 settembre 1263 nel cimitero del nostro paese, allora ubicato a lato della chiesa di San Michele. Dal documento si apprende che Genola aveva circa 600 abitanti, mentre il suo circondario era suddiviso in cinque regioni pascherio Sancti Clirici, pascherio Scole Gree, pascherio de Boscho Majorj, pascherio de Boscho Sancte Marie e pascherio Verneti ; non si fa cenno a quanti non possedevano beni immobili e al numero dei religiosi e dei servi. Detta divisione continuò a essere rispettata nei secoli successivi, anche se dagli esigui e mal conservati catasti risalenti al Medioevo ci sono pervenuti ben pochi dati attendibili.
Le prime indicazioni complete e affidabili risalgono ai catasti redatti, per Fossano, il 10 febbraio 1763 da Carlo Giacinto Maffei, e, per Savigliano, il 6 marzo 1789 da Domenico Torretta. Questi attribuì a Savigliano 1807.28 giornate piemontesi con un registro di 146.13.5.8 lire; il Maffei assegnò a Fossano 1791.35 giornate con un registro di 94.09.7.11 lire.
Pure la divisione del centro abitato venne effettuata seguendo il principio del reddito dei fabbricati e del numero degli abitanti. Con il trascorrere dei secoli il rapporto variò più volte a favore dell’una o dell’altra città. Sul territorio di Savigliano furono costruiti il castello, la chiesa parrocchiale, la confraternita, tutte le residenze dei conti Tapparelli e il palazzo dei marchesi di San Vitale; su quello di Fossano sorsero le antiche chiese di San Michele e Santa Maria, l’antica sede comunale, le cappelle di San Rocco e di San Sebastiano, e, a partire dal Seicento, si assistette a un intenso sviluppo urbanistico lungo le vie San Michele, San Nazario e San Sebastiano. L’assegnazione degli immobili del concentrico non fu effettuata in modo rigido, poiché ognuna delle due città esercitava diritti su alcuni fabbricati, che sorgevano sul territorio attribuito alla giurisdizione dell’altra. Ciò, forse, per vincolare le parti al rispetto del trattato sottoscritto nel 1263.
Allo scopo di rendere più chiaro quanto sopra esposto, riportiamo la planimetria dell’abitato di Genola, come risulta da un fotomontaggio dei catasti del Maffei e del Torretta; le case assegnate a Savigliano sono colorate in rosso, mentre quelle ascritte a Fossano sono colorate in verde. (L.C.).